Hoops Memories/2 | rainbowsportsbooks

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I bostoniani

Celtics '86: Greatest Team Ever?

Sono passati oltre trent’anni, ma il ricordo è più vivo che mai: i Boston Celtics 1985-86, una delle più grandi squadre di tutti tempi. Forse, e di là dei record, la più grande. Una front line da sogno e il fattore Garden regalano a Boston il terzo titolo NBA del decennio, ma non la rivincita che tutti volevano: quella con i Lakers di Magic Johnson. Sarà il canto del cigno del mitico Big Three (Larry Bird-Kevin McHale-Robert Parish) e di Bill Walton rinato come araba fenice, da uomo-franchigia di Portland nel titolo NBA '77 a perfetto sesto uomo nella squadra forse più Squadra di sempre.

Hoops Memories

Momenti epici di basket americano

Un attimo, una vita. Gli Harlem Globetrotters a Berlino ’51 o i Miners campioni NCAA 1966 con un quintetto nero. La dinastia Lakers di Mikan. Lo Shootout in Causeway Street fra Bird e Wilkins o lo Showdown in Motown fra Thomas e King. Le strisce interrotte di Lew Alcindor (poi Kareem Abdul-Jabbar) con la Power Memorial HS e i Bruins di UCLA. Magic che gioca cinque ruoli in gara6 delle Finals 1980 e Jordan nell’iconica Flu Game in gara5 nel ’97. Il The Shot della matricola Jordan per il primo titolo di UNC, quello «Heard ’Round the World» dei Suns in The Game da tre overtime sui Celtics nel ’76, o di Keith Smart per Indiana su Duke nell’87. Il sogno azzoppato di Baby Face Thomas nell'88. I 4-punti-4 di Willis Reed rotto al Garden nel ’70. La notte di "san" Lorenzo Charles nel titolo NCAA '83. Attimi, per una vita.

Razza idea

I Miners campioni NCAA 1966

Nell’ultimo Torneo dell’era pre-Lew Alcindor, la Texas Western, prima finalista NCAA a schierare un quintetto nero, batté la bianca Kentucky del “razzista” Adolph Rupp e cambiò volto al college basketball, che anche al Sud aprì le porte al reclutamento degli atleti neri. Alla storia vera dei ragazzi di coach Don Haskins è ispirato il film Glory Road.

IN PREPARAZIONE

New York, New York

I Knicks campioni NBA 1970 e 1973

I Knicks epitome del gioco di squadra, dell'attacco democrativo sublimato nell'«hitting the open man» di coach Red Holzman, dell'eroico Willis Reed al Garden in gara7 di Finale contro i Lakers nel 1970, l'anno dello storico primo titolo della franchigia. L'arrivo, dai rivalissimi Baltimore Bullets, di Earl "the Pearl" Monroe che formerà con Walt "Clyde" Frazier il mitico Rolls-Royce Backcourt nel titolo del 1973. E tutti gli altri protagonisti di una squadra e di un'epoca irripetibili: "Dollar Bill" Bradley, Dick Barnett, Dave DeBusschere, Dean "the Dream" Meminger, Jerry Lucas e un certo Phil Jackson. Quando il Garden era davvero il Giardino dell'Eden.