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THE BOOKS

 

Rainbow Sports Books

Tutti i colori dello sport

Eusébio

Il mio nome è Nessuno

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«Nacque destinato a lustrare scarpe, vendere noccioline o borseggiare la gente distratta. Da bambino lo chiamavano Ninguém (niente, nessuno). Fece il suo ingresso sui campi correndo come può correre solo chi fugge dalla polizia o dalla miseria che gli morde i talloni. E così, tirando e zigzagando, divenne Campione d’Europa a vent’anni. Allora lo chiamarono la Pantera».
Ecco come l’uruguayano Eduardo Galeano descrive il leggendario Eusébio in Splendori e miserie del gioco del calcio, autentico testo sacro di ogni devoto a calcio e letteratura. Tra grandi, si sa, ci s’intende.

IN PREPARAZIONE
Wayne Rooney

​Once a Blue, Always a Blue

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Subito nella storia. A neanche 17 anni, primo gol in campionato con l’Everton: all’Arsenal, imbattuto in Premier League da 30 partite. Destro a giro dai venticinque metri all’ultimo minuto, sotto la traversa del 39enne David Seaman. La prima icona. Ma se il gol in sforbiciata al City nel derby lo consegna all’immortalità , quello che lo proietta oltre addirittura Sir Bobby Charlton è il suo 250° con la maglia dei Red Devils: è l'ex ragazzo di Croxteth il miglior marcatore all-time del club. E dire che era entrato dalla panchina, là dove non voleva, non poteva, finire. A 32 anni meglio allora tornare a casa, al Goodison Park, all'Everton. Once a Blue, Always a Blue.

Stephan El Shaarawy

L'enigma del Faraone

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Da predestinato a meteora nell’arco di due stagioni, Stephan El Shaarawy. Infortuni, cambi di ruolo, crisi d’identità e di fiducia, ma anche un talento cristallino, capace di coprire l’intera fascia: la sua forza, forse il suo limite. Dimenticata la poco felice parentesi del prestito al Monaco, ecco la nuova sfida: la seconda Roma di Luciano Spalletti. E chissà che non sia lui, il mago di Certaldo, l’uomo che forse più di tutti lo ha voluto, a risolvere – finalmente – l’enigma del Faraone.

IN PREPARAZIONE
Ibrahimović

Il codice Zlatan

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Una bufala l’autopresentazione all’Ajax («io sono Zlatan e voi chi c. siete»). Veri gli showdown con Materazzi e Chiellini, Rossi e Cordoba. Su Matrix, vendetta co-firmata Rafa Benítez. In allenamento risse con van der Vaart (Ajax), Zebina (Juve), lo stesso Cordoba (Inter) e, censurata dalle tv, Onyewu (Milan). Ah, mena anche con la lingua. Henchoz? «Sono andato da una parte, poi dall’altra e lui è andato a prendersi un hot-dog». Carew? «Quel che fa col pallone io lo faccio con un’arancia». Guardiola? «Un filosofo». In campo però ha sempre ragione lui. Un van Basten di testa slava e cuore di ghiaccio bollente in un cyber-corpo. Ibracadabra.

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