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THE BOOKS

 

Rainbow Sports Books

Tutti i colori dello sport

Jan Jongbloed

La libertà del Canarino

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Tabaccaio per mestiere, portiere per hobby ma solo dopo la pesca, Jan Jongbloed passò professionista a 34 anni, dopo la finale mondiale del '74 persa con l'Olanda contro la Germania Ovest padrona di casa. Come nel 1978 contro l'Argentina. Una vita avventurosa, segnata dalla tragedia del figlio Erik, anche lui portiere, colpito da un fulmine in una partita fra dilettanti. Jan, a 44 anni, difendeva la porta del Go Ahead Eagles a Rotterdam contro lo Sparta. Il dolore sarà tale da impedirgli di parlarne per sempre. Solo il calcio poteva salvarlo. Anzi: il volare da un palo all’altro. «Avrei potuto fluttuare a mezz’aria in eterno, se solo lo avessi voluto. La percezione estrema del concetto di libertà: è questo che il ruolo di portiere mi ha regalato. Al mondo non c’è niente di più bello». La libertà del Canarino.

Luka Modrić

​Io non ho più paura

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Dalla guerra nell’ex Jugoslavia agli esordi con la Dinamo Zagabria, dalla fugace, folgorante esperienza col Tottenham in Premier League alle tre Champions League con i nuovi galácticos del Real Madrid. 
Un talento purissimo, la meraviglia del croato: il Cruijff di Balcani. Più forte di ogni avversità e capace di incantare ovunque, dal White Hart Lane al Santiago Bernabéu. Il Miedo Escénico? Luka non ha paura. Non più.

IN PREPARAZIONE
Robin Friday

Il più grande mai visto

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Robin Friday è stato IL ribelle nell’epoca d’oro dei mavericks, i cavalli pazzi, del calcio inglese. Se George Best è stato la prima popstar del football, Robin Friday ne è stato la prima rockstar. "Il più grande che si sia mai visto" perché, nell'era proto-televisiva del football britannico, ha giocato da professionista soltanto cinque stagioni. E nemmeno un minuto in prima divisione. Si è perso in quarta serie perché non prendeva niente sul serio, viveva il calcio come un hobby e ogni giorno come l’ultimo. Che arrivò, per droga e alcool, a soli 38 anni: il 22 dicembre 1990, per arresto cardiaco da overdose, nel suo appartamento londinese.

Mario Mandžukić

La Bestia col cuore

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Cresciuto in Germania per sfuggire alla guerra e poi rientrato in Croazia, Mario Mandžukić si è messo in mostra nella Dinamo Zagabria di Ćiro” Blažević, leggendario Ct che in Djilkos (il Killer) ha sempre creduto.

Esploso al Wolfsburg e toccato l’apice con il Bayern Monaco, con Pep Guardiola non ha legato. Diego Pablo Simeone lo ha rilanciato nell’Atlético Madrid. Centravanti d’area coraggioso e altruista, ha scelto la Juventus dove è subito diventato l’ideale partner d’attacco del gioiello Paulo Dybala. Per fisico e fame di vincere lo chiamano la Bestia, ma dentro ha un cuore. Grande così.

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