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THE BOOKS

 

Rainbow Sports Books

Tutti i colori dello sport

IN PREPARAZIONE
Earl "the Pearl" Monroe

Dai playground di South Philly al Garden:

il basket controcultura del vero Black Jesus

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Profeta dello spin move, il suo marchio di fabbrica. Cresciuto nei playground di South Philly, Monroe è stato Matricola dell'anno 1968 con i Baltimore Bullets nella NBA e ha vinto il titolo 1973 con i rivali dell'epoca, i New York Knicks. Lui, l'artista dell'improvvisazione,  nella Squadra dell'«hitting the open man» di coach Red Holzman. Dicevano sarebbero serviti due palloni, uno per "Black Jesus" e l'altro per Walt "Clyde" Frazier. Nacque invece il leggendario Rolls-Royce Backcourt, la coppia di guardie forse più forte e meglio assortita di sempre. 

IN PREPARAZIONE
Sappada

​Roche, Visentini e il Tradimento al Giro '87

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Trent’anni, e sembra ieri. Sappada: basta la parola. C’è chi ancora ci attacca prima il “massacro” o il “tradimento” di Stephen Roche al suo capitano Roberto Visentini. Era il Giro del 1987. Trent’anni fa, appunto. Sembra ieri, e invece è come se fosse passato un secolo. Altri tempi, altro ciclismo, altro mondo.

Se siamo qui a scriverne, non è per cavalcare vecchi rancori ma per perpetrarne l’epica, e magari sfatare bugie vecchie e nuove e magari luoghi comuni duri a morire. Tipo: il Visenta bello e impossibile, troppo ricco per la far fatica; o l’irlandese furbino vilipeso nell’Italietta provinciale che è sempre stata e forse sempre sarà.

IN PREPARAZIONE
George Best

Il quinto Beatle

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«Ho pianificato tutto», raccontava seduto in un locale di Malta a sorseggiare uno spritz (vino bianco e soda), «non lo dirò a nessuno, prenderò un aereo per una cittadina spagnola in mezzo al nulla, troverò un bar, ordinerò una bottiglia di cognac Louis XIII, la scolerò tutta e così sia». 

A 22 anni aveva tutto. Nei successivi 37 dicono abbia scelto di buttarlo via. Sarà anche vero, ma a modo suo: «È difficile scegliere se fare l’amore con Miss Mondo (ne ha avute due) o segnare al Liverpool. Per fortuna non ho dovuto farlo». Rest in peace, George; and thanks for the memories. 

IN PREPARAZIONE
Laurent Fignon

Le Professeur Panache

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Fignon è stato diverso. La coda bionda al vento, la fascia sulla fronte. La stempiatura precoce, gli occhialini «da intellettuale» e quell’aria da snob: quanto di più lontano dall’immagine stereotipata del corridore «ciao-mama-son-arivato-uno» da Processo alla tappa di zavoliana memoria. La francesissima spocchia, l’indole ribelle, l’inclinazione alle buone letture. Insomma l’anticonformismo su due ruote. È stato qualcosa di altro che il semplice campione-poster da parete. 

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