top of page

THE BOOKS

 

Rainbow Sports Books

Tutti i colori dello sport

IN PREPARAZIONE
Milano-Sanremo

La Classicissima di primavera

​

Le Festival, fiori, casinò: non necessariamente in quest’ordine, ma soprattutto ciclismo. La Classicissima (o il "mondiale") di primavera. Il terzo sabato di marzo, meglio se il 19, giorno di San Giuseppe. La festa del papà. La corsa che una volta – in un ciclismo non ancora globale né, tantomeno, globalizzato – apriva la stagione. Quasi trecento km e panorami mitici. Il Pogio, l'arrivo riportato in via Roma. E il fascino di una corsa inimitabile che Eddy Merckx ha vinto sette volte. E che l'Italia non conquista, con "Pippo" Pozzato, dal 2006. Un digiuno secondo solo a quello spezzato dalla doppietta consecutiva di Loretto Petrucci.

IN PREPARAZIONE
Giro delle Fiandre

​100 anni di Muri

​

Per i belgi, che ne hanno vinte 69 su 101, la "Ronde" è una religione, per ogni corridore una medaglia da apporre sul petto, ma destinata a pochi eletti capaci di arrampicarsi sui templi del ciclismo che finiscono per "berg". Nessuno l'ha mai vinta quattro volte, in sei si sono imposti in tre: la metà sono belgi (Buysse, Muuseuw, Boonen) ma il Leone delle Fiandre, Fiorenzo Magni,era italiano. Storie e miti della classica più dura al mondo. 

IN PREPARAZIONE
Esteban Chaves

Il sorriso del Colibrì

​

Trofeo Laigueglia. Sabato 16 febbraio 2013, classica corsa di inizio stagione. In discesa verso Laigueglia, sulla Strada Provinciale 13, c’è una caduta. Brutta. Chi sa di ciclismo non ha bisogno di filtri mediatici, lo capisce subito. A terra, contro un cartello stradale, c’è un piccolo scalatore colombiano di cui si diceva un gran bene. Un predestinato da grandi Giri, dicevano. Uno che sfonda. Se non fosse stato per un’équipe medica di Bogotá, e la fiducia incondizionata della Orica GreenEDGE, il più importante team australiano, si sarebbero sbagliati. Tutti. E Chavito non avrebbe più corso nei pro’. Invece, sì. E da campione. Il Colibrì era fatto per volare.

IN PREPARAZIONE
Eddy Merckx

Il Cannibale

​

Che cosa si può scrivere, ancora, su Eddy Merckx? E soprattutto, perché?

Si può scrivere, o perlomeno provare a farlo, che cosa è stato, Eddy Merckx.

Per provare a spiegarlo a chi magari ne ha solo sentito parlare, ne ha visto qualche filmato, e magari ne ha letto qualcosa ma solo sul web. Eddy Merckx è stato più che il  Cannibale del ciclismo moderno. Ha smesso presto, alla Platini, quando sentì di non aver più niente dentro. Sull'impossibile paragone fra epoche diverse, Bruno Raschi se la cavava così: «Coppi il più grande,  Merckx il più forte». Ecco che cosa si può scrivere, ancora, su Eddy Merckx. E soprattutto, perché.

BUY IT
BUY IT
BUY IT
BUY IT
bottom of page